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Cosa succede dopo un intervento valutario?

I dati dell’IPC statunitense sono inferiori alle attese.

Attualmente, il mercato comincia a prevedere tre tagli dei tassi d’interesse statunitensi entro la fine dell’anno. L’intervento valutario ha avuto luogo in questa situazione.

La possibilità di una debolezza del dollaro nei confronti di euro-dollaro e sterlina-dollaro è leggermente aumentata, ma si presumeva ancora che il dollaro sarebbe stato sostenuto da un rafforzamento del cross-yen. Sembra quindi che il tesoriere Kanda stia osservando attentamente il mercato, dato che ha mostrato la volontà di intervenire anche sulla valuta euro-yen.

Fondamentalmente, è sempre più difficile che lo yen rimanga forte, ma non ci sorprenderebbe se nel prossimo mese o giù di lì si tornasse a un rafforzamento dello yen. In particolare, si prevede che la riunione politica della BOJ a fine mese sarà in qualche modo orientata al rialzo.

Prima di questa riunione, la RBNZ (Reserve Bank of New Zealand) ha deciso di lasciare invariata la politica monetaria, ma una frase del comunicato in cui si afferma che “il grado di inasprimento si attenuerà nel tempo in linea con le previste minori pressioni inflazionistiche” ha fatto crollare il dollaro neozelandese.

Tuttavia, il calo del dollaro neozelandese non si è esteso ad altre coppie di valute. Il dollaro australiano è rimasto stabile. Un cambiamento nella direzione del dovish è in vista con l’attenzione alla testimonianza del presidente Powell al Congresso, ma non è detto che Powell testimoni esplicitamente sulla possibilità di un taglio dei tassi a settembre.
Il cambio dollaro/yen potrebbe tornare a breve termine.