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I tassi d’interesse statunitensi aumentano, ma il dollaro non sale
I tassi d’interesse statunitensi sono aumentati, con il tasso d’interesse USA a 10 anni che ha raggiunto temporaneamente il livello del 4,4%.
Il rapporto sull’occupazione dell’ADP ha superato le aspettative e i tassi d’interesse statunitensi sono aumentati, ma il dollaro non è riuscito a toccare i 152 yen (massimo di 151,95 yen) e ha iniziato a scendere quando l’indice ISM del settore dei servizi ha disatteso le aspettative.
Ciononostante, il dollaro non è sceso al di sotto di 151,50 yen, indicando la forza del tono di fondo.
Nel caso dell’USD/JPY, la forza di fondo è rimasta invariata, anche se ciò prescinde dal movimento dei tassi d’interesse statunitensi, poiché vi sono indicazioni che si interverrà se l’USD/JPY supererà i 152 yen. Alla fine, è probabile che attacchi il rialzo una volta e testi l’intervento. L’intervista al governatore Ueda pubblicata sull’Asahi Shimbun è stata piuttosto approfondita e suggerisce che non solo il Ministero delle Finanze, ma anche la BoJ è al passo per difendere 152 yen.
La situazione in cui i tassi di interesse reali sono significativamente negativi non cambierà presto, ma è probabile che JPY152 venga difeso per il momento. Il dollaro sembra accumulare ordini di vendita appena prima dei 152 yen e stop-loss sopra i 152 yen. Ci sono molti operatori che vorrebbero acquistare il dollaro/yen in caso di intervento, quindi c’è la possibilità che l’intervento porti invece a un rafforzamento del mercato del dollaro. Se possibile, vorremmo vedere un risultato forte e una rottura sopra i 152 yen. Se l’intervento dovesse arrivare, si tratterebbe di un grande movimento.
Tuttavia, l’eurodollaro sta invertendo la rotta. Sebbene anche i tassi d’interesse tedeschi siano in aumento, si è trattato di un mercato difficile, poiché l’aumento dei tassi d’interesse statunitensi è stato finora legato a un dollaro più forte. Sebbene non ci sia stato materiale particolare per acquistare l’euro, è stato ricomprato fino al livello di 1,08 e intorno a 1,0860 dopo la pubblicazione dei risultati dell’ISM Servizi. Non è chiaro cosa stia sostenendo l’euro, ma potrebbe aver ceduto parecchio al ribasso dopo l’ISM manifatturiero di lunedì. Anche la forza dell’euro nei cross, come quello euro-svizzero, potrebbe sostenere l’eurodollaro.
L’indice svizzero dei prezzi al consumo di marzo ha mostrato una bassa crescita dello 0,0% mese su mese e del +1% anno su anno; i tagli dei tassi della BCE sono ancora incerti, ma la Banca Centrale Svizzera potrebbe muoversi per tagliare nuovamente i tassi.