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Il deflatore core PCE e il discorso del presidente Powell sono i punti chiave della settimana?

La settimana è iniziata con un mercato avverso al rischio proveniente dalla Cina.

Le statistiche economiche hanno mostrato un significativo rallentamento dei profitti delle imprese industriali nel mese di ottobre rispetto al rapporto precedente. Inoltre, il gigante cinese della gestione patrimoniale, Zhongsha Enterprise Group, ha annunciato di avere un eccesso di debito equivalente allo yen di 5,4 trilioni di yen, mettendo in luce il problema del sistema bancario ombra. Anche la recente impennata delle malattie respiratorie in Cina ha gettato un’ombra sull’umore del mercato, ricordando il nuovo disastro della corona.

Sul mercato dei cambi, lo yen ha subito una pressione generalizzata, anche se non in modo simile al panico. Il dollaro si è aggirato nell’intervallo superiore a ¥149, prima di scendere temporaneamente al di sotto di tale livello. Anche il cross-yen ha ceduto verso il pomeriggio a Tokyo. Al momento, il rafforzamento dello yen si è un po’ attenuato. Tuttavia, il mercato londinese non dovrebbe avere alcun materiale significativo in programma nel corso della giornata, e l’umore avverso al rischio sarà probabilmente trascinato verso il basso. Ci si aspetta che emerga nuovo materiale, come ad esempio gli sviluppi del commercio al dettaglio negli Stati Uniti in occasione del Giorno del Ringraziamento.

Questa settimana è meno produttiva dal punto di vista materiale. L’attenzione principale sarà rivolta al deflatore core PCE statunitense giovedì 30 dicembre e all’indice ISM manifatturiero venerdì 1 dicembre, oltre che alla tavola rotonda del presidente Powell.

Le azioni statunitensi sono aumentate notevolmente questo mese. In queste circostanze, le condizioni finanziarie si allenteranno e il presidente Powell vorrà bloccare l’inflazione per evitare che acceleri nuovamente. Chiarire che i rialzi dei tassi sono finiti farebbe salire ulteriormente i prezzi delle azioni e stimolerebbe nuovamente l’inflazione.

D’altra parte, il mercato tende a credere che i rialzi dei tassi siano finiti, che l’allentamento monetario sia l’unica strada percorribile e che i prezzi delle azioni saliranno: l’indice VIX è a un livello molto basso di 13. Questo ottimismo potrebbe essere scosso. Questo ottimismo potrebbe essere scosso a un certo punto.

In questo contesto, sarà interessante anche la riunione dell’OPEC+ di giovedì. Forse l’Arabia Saudita cercherà di raggiungere un accordo sui tagli alla produzione. Nell’improbabile caso in cui non si raggiunga un accordo e i prezzi del petrolio scendano bruscamente, i tassi di interesse reagiranno con un forte calo e lo yen reagirà con un apprezzamento.