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La Banca Centrale Svizzera taglia i tassi di interesse, la Cina attua importanti misure economiche e il Giappone ha un nuovo governatore, Ishiba.
La Banca Centrale Svizzera ha tagliato i tassi di interesse dello 0,25% e ha fissato il tasso di riferimento all’1,00%. Il mercato aveva ipotizzato un taglio dei tassi dello 0,5%, pari a circa il 30%, per cui il franco svizzero è stato momentaneamente ricomprato con una leggera delusione, ma ora è tornato al livello iniziale; l’EURCHF è sceso da 0,9490 a circa 0,9435, ma ora è tornato indietro.
La Cina ha lanciato un pacchetto di stimoli economici relativamente ampio, i cui effetti si faranno probabilmente sentire su tutta la linea. Si presume che il riacquisto dell’euro sia stato influenzato da questo. Il peggioramento dei PMI dell’eurozona della scorsa settimana ha accelerato le vendite dell’euro, in particolare della sterlina, ma il sell-off si è riassorbito. Se l’economia cinese riuscirà a recuperare una crescita del 5%, si può ipotizzare che la stabilità economica globale = risk-on e il sell-off dello yen sarà fortemente influenzato da questo. In particolare, il fatto che lo yen stia vendendo anche se il dollaro-RMB è al di sotto di 7,00 suggerisce che c’è stato un flusso di acquisto di yen-vendita di RMB.
In Giappone si sono tenute le elezioni presidenziali del Partito Liberal Democratico al governo: al primo turno di votazione Takaichi è risultato in testa, ma al ballottaggio Ishiba lo ha superato di poco diventando il nuovo presidente. Il mercato riteneva che lo yen si sarebbe apprezzato se fosse stato Ishiba, deprezzato se fosse stato Takaichi, e sarebbe rimasto neutrale se fosse stato Koizumi, così il dollaro si è spostato a 146,50 yen contro lo yen, e il Nikkei, che aveva raggiunto un massimo di 39.829 yen, si è apprezzato a circa 142,80 yen, e le azioni sono scese sotto i 38.000 yen nelle contrattazioni notturne. Il prezzo è crollato di quasi 2.000 yen. Si dice che le politiche di Ishiba siano anti-Abbenomics, ma come nel caso dell’amministrazione Kishida, ci sono molte cose che non può fare quando si tratta di attuare effettivamente la politica. Non c’è motivo per cui i prezzi delle azioni debbano continuare a crollare. Dovremo aspettare di vedere le nomine del gabinetto e altri fattori per prendere una decisione.
Questo rende più facile la mossa della BOJ. A breve termine, la Banca cercherà di capire fino a che punto lo yen si apprezzerà, ma come ha detto il governatore Ueda, “dobbiamo evitare un ritorno alla deflazione”, ciò non significa che i tassi di interesse possano essere alzati rapidamente. Per il momento, lo yen si aggirerà probabilmente intorno al livello di 140 yen, mentre il resto dipenderà dalla situazione negli Stati Uniti.
All’inizio della settimana è previsto un intervento del presidente degli Stati Uniti Jerome Powell. Si prevede che commenterà che l’economia statunitense è a posto, ma che taglierà i tassi di interesse con cautela.