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La rete di ricarica per veicoli elettrici nell’UE è cresciuta fino a 480.000 unità, ma è ancora solo la metà dell’obiettivo fissato dall’AFID.
A febbraio 2023, il numero di caricabatterie pubblici per veicoli elettrici nei 27 Paesi dell’UE era di 480.000 unità (il 58,2% in più rispetto alla fine del 2021). Tuttavia, secondo il Parlamento europeo, la rete di ricarica pubblica al 2022 è solo la metà dell’obiettivo fissato dall’AFID (Alternative Fuel Infrastructure Directive, in vigore dal 2014). Inoltre, i primi tre Paesi in termini di numero di caricabatterie (Paesi Bassi, Germania e Francia) rappresentano oltre il 60% del totale dell’UE e il divario con i Paesi dell’Europa meridionale e centro-orientale, dove lo sviluppo delle infrastrutture è in ritardo, è un’altra questione da risolvere.
In futuro, l’UE mira a distribuire un numero sufficiente di reti di ricarica/riempimento di idrogeno attraverso l’AFIR (Alternative Fuel Infrastructure Regulation), il primo regolamento giuridicamente vincolante che fissa obiettivi per l’installazione di strutture di ricarica in ogni Paese.
Oltre alle tendenze relative ai veicoli elettrici, che possono essere descritti come un’industria di nuova generazione, l’UE analizza le industrie automobilistiche e dei componenti, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, e le tendenze/strategie commerciali dei vari produttori, a partire dai veicoli con motore a combustione interna, che costituiscono il nucleo dell’industria automobilistica convenzionale. Oltre alle vendite e alla produzione di veicoli in circa 90 Paesi e alle vendite mensili di veicoli elettrici in 43 Paesi del mondo, il rapporto include anche speciali dedicati ai veicoli elettrici e una classifica dei fornitori globali di ricambi in termini di vendite.