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Lo yen si è indebolito in seguito alla dichiarazione della Banca del Giappone secondo cui non c’è urgenza di affrontare gli effetti collaterali della YCC.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, pubblicate ieri, sono state 228.000, migliori delle aspettative del mercato, e questo ha fatto schizzare il cambio USD/JPY oltre i 140 yen, fino a circa 140,50 yen. Tuttavia, le mosse di risk-off sono state influenzate dal calo dei titoli tecnologici, con il tasso di cambio USD/JPY che è sceso fino alla fascia superiore a 139 yen.
L’indice dei prezzi al consumo giapponese pubblicato oggi è stato del 3,3%, superiore alle previsioni del 3,2%, il che ha spinto l’USD/JPY a circa 139,80 yen, ma è stato respinto verso la parte alta della fascia dei 140 yen da acquisti di domanda reale.
Data la situazione, si pensava che il fine settimana sarebbe iniziato senza sviluppi di rilievo, ma Bloomberg ha riferito che “la Banca del Giappone riconosce che non c’è urgenza di rispondere agli effetti collaterali dell’YCC in questo momento”, e il dollaro è salito rapidamente a 141,00 yen, e poi a circa 141,95 yen.
Il rialzo è stato frenato dai commenti del funzionario del Ministero delle Finanze giapponese Kanda, che ha affermato che la BOJ non ha intenzione di inasprire la politica monetaria, il che significherebbe probabilmente che lo yen continuerà a indebolirsi.