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L’UE alla guida della decarbonizzazione – stato attuale e sfide

L’Unione europea (UE) ha dato prova di leadership nella lotta ai cambiamenti climatici. Nel dicembre 2019, l’organo esecutivo, la Commissione europea, ha annunciato il Green Deal europeo, una strategia di crescita per un’economia europea sostenibile e competitiva.

Gli obiettivi principali della strategia sono: 1) zero emissioni nette di gas serra entro 50 anni, 2) disaccoppiamento tra crescita economica e uso delle risorse e 3) una transizione equa e inclusiva. Secondo la Commissione europea, tra il 1990 e il 2019 l’UE ha ridotto le emissioni di gas serra del 23% e aumentato il suo prodotto interno lordo (PIL) del 61%.

Tuttavia, secondo la politica in vigore al momento dell’annuncio del Green Deal europeo, nel 2050 le emissioni di gas serra dell’UE sarebbero state inferiori solo del 60% rispetto al 1990. Ciò significava che le politiche dovevano essere rafforzate per raggiungere l’obiettivo.

L’UE ha quindi emanato la Legge europea sul clima nel giugno 2021. La legge prevede l’obbligo legale di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 entro 30 anni e di raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050.

Nel luglio 2021, l’UE ha pubblicato “Fit for 55”, un pacchetto di politiche per raggiungere l’obiettivo trentennale della Legge europea sul clima. Il suo contenuto è ampio, ma in questa sede ci si concentra sul sistema di scambio di quote di emissioni dell’Unione Europea (EU-ETS), che costituisce il cuore del pacchetto.

L’EU-ETS è un sistema di scambio di quote di emissioni cap-and-trade e, dalla sua introduzione nel 2005, è diventato il più grande mercato del carbonio al mondo in termini di quantità di quote di emissioni scambiate. Attualmente è nella sua quarta fase (21-30 anni) e copre un totale di circa 10.000 impianti nel settore della fornitura di elettricità e calore e nei settori industriali ad alta intensità energetica nello Spazio economico europeo (SEE – 27 Paesi dell’UE più Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e gli operatori del trasporto aereo che operano nel SEE.

Il regolamento riguarda l’anidride carbonica (CO2), il protossido di azoto e i perfluorocarburi, coprendo circa il 40% delle emissioni di gas serra nell’UE. In linea di principio, le quote di emissione vengono assegnate agli impianti idonei attraverso un’asta a pagamento. In caso di mancato rispetto dell’obiettivo, viene applicata una multa di 100 euro per tonnellata di CO2 equivalente, oltre all’obbligo di procurarsi le quote di emissione mancanti.