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Vittoria della destra alle elezioni presidenziali argentine, un segno di cambiamento nell’inclinazione a sinistra del Paese latinoamericano?
Il ballottaggio delle elezioni presidenziali argentine si è tenuto il 19 novembre 2023. Il deputato di destra Javier Millay ha vinto contro Sergio Massa, ministro dell’Economia della coalizione di sinistra e di governo contraria agli Stati Uniti.
Le elezioni presidenziali segnano la transizione da un governo di centro-destra (quello di Mauricio Macri) a un governo di sinistra (quello di Alberto Fernández) nel dicembre 2019, con il governo di destra che guiderà il Paese per i prossimi quattro anni.
L’amministrazione Fernández aveva preso le distanze dagli Stati Uniti e aveva fornito un generoso sostegno alle persone economicamente vulnerabili attraverso una politica di roaming, ma l’Argentina stava affrontando una serie di sfide, tra cui l’alta inflazione interna.
Millay, che ha vinto questa volta, dovrebbe puntare a un “governo piccolo”. Libertario, ha sostenuto riforme drastiche come la dollarizzazione dell’economia e l’abolizione della banca centrale, oltre a drastiche riduzioni della spesa. Si prevede che il governo promuoverà relazioni più forti con gli Stati Uniti, sulla base di una politica pro-USA.
In America Latina, negli ultimi anni è emersa una serie di governi di sinistra. In Brasile, Lula (ex presidente: gennaio 2003 – gennaio 2011), membro del Partito dei Lavoratori (PT) di sinistra, entrerà in carica nel gennaio 2023 e ha effettuato un importante cambiamento di politica. Anche in Argentina il governo di sinistra della Fernández ha deciso di rafforzare i suoi legami con Lula.
Da quando ha assunto la presidenza, Lula si è mosso per rafforzare le relazioni con la Cina, come aveva fatto durante la sua precedente presidenza: nell’aprile 2023 ha visitato la Cina e ha tenuto un vertice con il presidente Xi Jinping. Ha anche iniziato a migliorare le relazioni con il Venezuela, dove i rapporti con gli Stati Uniti si sono deteriorati, e ha tenuto un vertice con il presidente Maduro nel maggio 2023. Si sta inoltre verificando una situazione in cui i Paesi sudamericani, tra cui il Venezuela, stanno cercando di rafforzare la cooperazione di sinistra.
L’amministrazione Lula è fortemente antiamericana e ci sono indicazioni che puntano a rafforzare la cooperazione con i Paesi emergenti, compresi i BRICS, e a ridurre l’influenza globale degli Stati Uniti. Per rafforzare la sua voce a livello globale, è stato deciso che un totale di sei nuovi Paesi, tra cui Argentina, Iran e Arabia Saudita, si uniranno ai membri dei BRICS a partire dal gennaio 2024.
Tuttavia, l’attuale linea di rafforzamento della cooperazione tra i Paesi sudamericani da parte della sinistra potrebbe essere interrotta dalla vittoria della destra alle elezioni presidenziali in Argentina. La cooperazione tra i Paesi latinoamericani, compresa la Cina, e le loro relazioni con gli Stati Uniti stanno diventando più complesse.
Come risolverà il nuovo presidente argentino Mirei, che entrerà in carica nel dicembre 2023, l’economia argentina, che soffre di un’elevata inflazione? Oltre alle politiche interne, è necessario prestare attenzione anche a come cambieranno le misure di politica estera dell’Argentina nei confronti di Stati Uniti, Cina, Brasile e altri Paesi dell’America Latina. Come influirà sull’America Latina una vittoria della destra in Argentina? Crediamo che l’America Latina si troverà a un punto di svolta importante.